Piano d’Azione Industriale per il Settore Automotive

L’UE lancia un piano per rafforzare la competitività dell’industria automobilistica

L’industria automobilistica europea è uno dei settori chiave dell’economia dell’Unione Europea, con un impatto diretto su 1.000 miliardi di euro di PIL e oltre 13 milioni di posti di lavoro. È un settore strategico per l’innovazione, rappresentando un terzo degli investimenti privati in ricerca e sviluppo (R&S) e detenendo una quota di mercato superiore al 40% nei veicoli commerciali pesanti. Tuttavia, il comparto si trova ad affrontare sfide senza precedenti legate alla transizione ecologica, alla digitalizzazione e alla crescente concorrenza globale.

L’Unione Europea ha fissato l’obiettivo di azzerare le emissioni di CO₂ dei veicoli nuovi entro il 2035, spingendo i costruttori a investire massicciamente nell’elettrificazione della gamma. Tuttavia, il mercato sta registrando una transizione più lenta del previsto, con un rallentamento nella domanda di veicoli elettrici che ha spinto la Commissione Europea a valutare nuove misure per incentivare l’acquisto e garantire una maggiore flessibilità normativa alle aziende del settore.

Oltre a questa sfida ambientale, il comparto sta affrontando una profonda trasformazione tecnologica con l’integrazione di sistemi digitali, software avanzati e intelligenza artificiale. Il futuro dell’automotive sarà sempre più caratterizzato dai veicoli connessi e autonomi, che richiederanno nuove infrastrutture e regolamentazioni adeguate. Nel frattempo, la crescente concorrenza internazionale, in particolare da parte dei produttori cinesi e americani, e la forte dipendenza dell’industria europea da importazioni di batterie, semiconduttori e materie prime critiche, pongono nuove sfide in termini di sovranità industriale e competitività globale.

Per rispondere a questi cambiamenti strutturali e garantire un vantaggio competitivo alle imprese europee, il 5 marzo 2025 la Commissione Europea ha presentato il Piano d’Azione Industriale per il Settore Automobilistico Europeo, un’iniziativa strategica volta a rafforzare la competitività dell’industria automobilistica dell’UE e accelerare la transizione verso una mobilità più sostenibile e digitale.

Il Piano si articola su cinque pilastri strategici, che delineano le principali aree di intervento:

  • Innovazione e digitalizzazione, con un focus sullo sviluppo dei veicoli autonomi e connessi, le infrastrutture digitali e il software automotive.
  • Mobilità pulita, attraverso incentivi per accelerare la transizione ai veicoli elettrici e il potenziamento delle infrastrutture di ricarica.
  • Competitività e resilienza della supply chain, con misure per ridurre la dipendenza dell’UE dalle importazioni di materie prime e componenti strategici.
  • Competenze e dimensione sociale, per sostenere la transizione occupazionale e formare una nuova forza lavoro qualificata.
  • Parità di condizioni e sicurezza economica, tramite strumenti di difesa commerciale, norme sugli investimenti esteri e misure per garantire una concorrenza equa con i produttori extraeuropei.

Le misure principali del Piano e il loro impatto per l’industria automobilistica

Il Piano d’Azione Industriale per il Settore Automobilistico Europeo introduce una serie di misure per rafforzare la competitività dell’industria automobilistica, sostenere la transizione verso la mobilità elettrica e garantire la sicurezza economica dell’UE. Le iniziative si concentrano su investimenti, produzione industriale, regolamentazione e strategie commerciali, con l’obiettivo di ridurre le dipendenze esterne e migliorare la resilienza del settore.

Di seguito, analizziamo le misure principali e il loro potenziale impatto sulle imprese europee.

  1. Revisione anticipata del regolamento sulle auto elettriche e maggiore flessibilità per le emissioni
  2. Revisione anticipata: Una delle modifiche più rilevanti riguarda la revisione anticipata della normativa sulle emissioni. La Commissione Europea ha annunciato che anticiperà al quarto trimestre del 2025 la revisione del regolamento che impone ai produttori di auto e furgoni di vendere solo veicoli a zero emissioni entro il 2035.
  3. Maggiore flessibilità: Sebbene l’obiettivo finale rimanga invariato, la Commissione ha riconosciuto le difficoltà che le case automobilistiche stanno affrontando nel passaggio all’elettrico e ha introdotto una maggiore flessibilità per i costruttori nel rispetto degli obiettivi di riduzione delle emissioni.
  4. Nuovo metodo di calcolo: In particolare, il calcolo della conformità alle emissioni sarà effettuato su una media triennale (2025-2027), invece che su base annuale. Questo significa che le aziende potranno compensare eventuali carenze in un anno con risultati migliori negli altri due, evitando così sanzioni immediate.

Impatto per le imprese:

  • Per i produttori automobilistici europei, questa flessibilità consente una maggiore pianificazione degli investimenti e riduce il rischio di multe nel breve termine.
  • Per i produttori di combustibili, questa misura potrebbe ritardare la piena transizione all’elettrico, mantenendo temporaneamente una quota di mercato per i carburanti tradizionali e i biocarburanti avanzati.
  • Il “Battery Booster” e il rafforzamento della produzione di batterie in Europa

La transizione alla mobilità elettrica impone all’UE di ridurre la sua dipendenza dalle batterie importate da Cina e Stati Uniti. Per questo motivo, il Piano introduce il Battery Booster, un pacchetto di misure per potenziare la produzione e il riciclo delle batterie in Europa.

Le iniziative principali includono:

  • Fondo per l’innovazione:1,8 miliardi di euro dal Fondo per l’Innovazione (2025-2027) per sostenere la produzione di batterie e sviluppare impianti di riciclo avanzati.
  • Ricerca e sviluppo: 350 milioni di euro da Horizon Europe per finanziare la ricerca su batterie di nuova generazione, con particolare attenzione a soluzioni più efficienti e sostenibili.
  • Sostegno ai produttori: Possibili aiuti diretti ai produttori di batterie, attraverso una combinazione di fondi UE e incentivi statali, per facilitare l’apertura di gigafactory in Europa.
  • Criteri europei: Criteri di contenuto europeo per l’accesso ai finanziamenti pubblici, incentivando l’uso di materiali e componenti di produzione europea.

Impatto per le imprese:

  • Per i produttori automobilistici, questo significa un maggiore accesso a fornitori europei di batterie, riducendo il rischio di interruzioni nella catena di approvvigionamento.
  • Per i fornitori di materie prime e riciclo, il mercato europeo delle batterie potrebbe espandersi rapidamente, creando nuove opportunità di investimento.
  • Per i produttori di combustibili, la crescita della capacità produttiva di batterie potrebbe accelerare la transizione dai motori termici ai veicoli elettrici, riducendo la domanda di carburanti tradizionali.
  • Incentivi per la transizione ai veicoli elettrici e sviluppo delle infrastrutture di ricarica

L’adozione dei veicoli elettrici è più lenta del previsto e la Commissione ha introdotto nuove misure per incentivare la domanda e migliorare la rete di ricarica.

Le principali iniziative includono:

  • Decarbonizzazione flotte: Obblighi di decarbonizzazione per le flotte aziendali (fine 2025), imponendo ai grandi operatori di rinnovare le loro flotte con veicoli a emissioni zero.
  • Trasparenza sulle emissioni: Revisione della Car Labelling Directive (2026) per aumentare la trasparenza sulle emissioni effettive dei veicoli e facilitare scelte di acquisto più sostenibili
  • Ricarica bidirezionale: Regolamentazione per la ricarica bidirezionale (V2G), che consentirà ai veicoli elettrici di restituire energia alla rete, contribuendo alla stabilità del sistema elettrico europeo.
  • Investimenti nelle infrastrutture: 570 milioni di euro per il potenziamento della rete di ricarica lungo le principali arterie stradali e i corridoi logistici europei.

Impatto per le imprese

  • Per i produttori automobilistici, il rafforzamento degli incentivi e delle infrastrutture potrebbe aumentare la domanda di veicoli elettrici, sostenendo le vendite.
  • Per il settore energetico e le aziende di ricarica, questi investimenti favoriranno lo sviluppo di nuovi modelli di business legati alla mobilità elettrica.
  • Per i produttori di combustibili, il potenziamento della rete di ricarica potrebbe accelerare il declino della domanda di carburanti fossili, ma anche aprire opportunità per soluzioni alternative come i biocarburanti o l’idrogeno.
  • Difesa commerciale e protezione della produzione europea

La Commissione ha introdotto nuove misure per contrastare la concorrenza sleale da parte di produttori extraeuropei, in particolare cinesi e americani.

Le iniziative principali prevedono:

  • Regole di origine: Rafforzamento delle regole di origine (2025) per evitare che componenti chiave dei veicoli elettrici prodotti fuori dall’UE possano aggirare le tariffe doganali tramite triangolazioni commerciali.
  • Investimenti esteri: Condizioni più stringenti per gli investimenti esteri (2026), con nuovi requisiti per le aziende extraeuropee che investono in Europa, come l’obbligo di garantire una quota minima di produzione e trasferimento tecnologico.
  • Misure antidumping: Possibili nuove misure antidumping per contrastare le importazioni di veicoli elettrici a basso costo dalla Cina, che potrebbero distorcere la competitività del mercato europeo.

Impatto per le imprese:

  • Per i produttori europei di veicoli, queste misure offrono maggiore protezione dalla concorrenza straniera.
  • Per i produttori di componenti, le nuove regole potrebbero rafforzare la supply chain europea e ridurre la dipendenza dall’import extra-UE.
  • Per i produttori di combustibili, una regolamentazione più rigida potrebbe rallentare l’ingresso sul mercato europeo di veicoli elettrici stranieri, dando più tempo all’industria dei carburanti per adattarsi alla transizione.

Conclusione: il ruolo della neutralità tecnologica e le prospettive per le imprese

Il Piano d’Azione Industriale per il Settore Automobilistico Europeo segna una svolta strategica nella politica industriale dell’UE, puntando a rafforzare la competitività dell’industria automobilistica europea, sostenere la transizione alla mobilità pulita e garantire una maggiore autonomia produttiva. Le misure delineate avranno impatti significativi per i produttori di veicoli, i fornitori di batterie, le aziende del settore energetico e i produttori di combustibili, ridefinendo il panorama industriale europeo nei prossimi anni.

Un aspetto rilevante da considerare è che il documento non esprime una posizione definitiva sulla neutralità tecnologica. Sebbene promuova chiaramente i veicoli elettrici e critichi l’uso dei combustibili fossili tradizionali, la Commissione sottolinea anche l’importanza della ricerca sulle batterie di nuova generazione e lo sviluppo di infrastrutture di ricarica, suggerendo che potrebbero essere prese in considerazione anche altre tecnologie se funzionali agli obiettivi climatici dell’UE.

Il focus principale rimane sulle tecnologie che permettono di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, con una chiara preferenza per opzioni a basse o zero emissioni, ma senza escludere completamente alternative come biocarburanti avanzati, carburanti sintetici e idrogeno. Questa impostazione lascia margine per future revisioni regolatorie, che potrebbero ridefinire incentivi e restrizioni in funzione dell’evoluzione tecnologica ed economico-industriale.

Per le imprese del settore automobilistico e per i produttori di carburanti, questo quadro normativo in evoluzione rappresenta sia una sfida che un’opportunità. Sarà essenziale:

  • Monitorare l’implementazione delle misure del Piano, per adattare tempestivamente le strategie aziendali alle nuove regolazioni e ai meccanismi di finanziamento disponibili.
  • Valutare opportunità di investimento nelle tecnologie prioritarie, come la produzione di batterie avanzate, la mobilità elettrica e le infrastrutture di ricarica.
  • Essere proattivi nel dialogo con le istituzioni europee, per contribuire al dibattito sulla neutralità tecnologica e sulle strategie di decarbonizzazione a lungo termine.

Il Piano d’Azione Industriale è destinato a plasmare il futuro del settore e rappresenta un’opportunità unica per le imprese che sapranno posizionarsi strategicamente nella transizione ecologica e digitale. Prepararsi in anticipo sarà fondamentale per cogliere i vantaggi competitivi e affrontare le nuove dinamiche del mercato.

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