che si impegna nell’offrire servizi di consulenza e assistenza legale e fiscale a clienti nazionali e internazionali.
Il nostro team di esperti, ci consente di fornire assistenza di alta qualità, garantendo la massima professionalità e risolutezza anche nella gestione delle questioni giuridiche più complesse.
Con professionisti operanti in oltre 65 giurisdizioni e attivi in ogni paese del mondo, abbiamo effettuato investimenti significativi nella crescita costante di uno studio di altissima qualità, distinguendoci per innovazione, flessibilità e completezza.
Business
Beyond
Borders
12 Maggio 2025
News
Intervista sul Corriere della Sera: GA – Global Network
Il mondo dell’avvocatura è sempre più internazionale e l’Italia non fa eccezione. Basta solo rilevare la presenza e la crescita degli studi internazionali nel nostro Paese. Grimaldi Alliance rappresenta una realtà particolare e multiforme, radicata sul territorio con una presenza diretta nelle 14 sedi italiane, oltre che a Bruxelles, Londra, Parigi, Lugano, New York. Un modo per avere delle partnership in tutto il mondo in linea con i metodi di lavoro e gli standard retributivi.
Un network integrato, una forma di «alleanza globale» che permette di operare in oltre 100 giurisdizioni in tutto il mondo, con circa 2.600 professionisti affiliati.
«Attraverso l’Alliance gestiamo oltre 200 nuove operazioni cross-border ogni mese. Grimaldi Alliance è uno studio legale globale con profonde radici europee, che unisce una solida tradizione legale a una vasta presenza internazionale» – spiega Francesco Sciaudone, global managing partner.
«Fondato sui principi di eccellenza, integrità e innovazione, forniamo servizi legali che integrano competenze locali con una prospettiva globale. Dal 2023 al 2025, la nostra presenza è quasi raddoppiata, passando da 58 a 112 Paesi. Una crescita straordinaria del 93%, che rafforza il nostro posizionamento come network legale di riferimento a livello internazionale».
Grimaldi ha radici profonde anche sul territorio italiano, dove dal 2024 ha aperto 5 nuove sedi proseguendo un percorso di crescita sul territorio nazionale.
«Sono passi strategici – spiega Sciaudone – che si inseriscono nella nostra visione di crescita, che punta a garantire un supporto legale e fiscale sempre più capillare e specializzato nei principali hub economici. Il nostro team è composto da un’ampia gamma di esperti legali, tra cui ex giudici, illustri professori universitari, influenti membri del consiglio della Scuola Superiore della Magistratura e professionisti all’avanguardia riconosciuti in ambito finanziario e industriale».
La natura ibrida di GA è testimoniata dal fatto che sia stato l’unico studio italiano nominato tra i finalisti del prestigioso premio internazionale «The Lawyer European Awards 2024», nella categoria Italia e in quella Global Network.
Se l’Europa è la base operativa centrale di GA, con una presenza in oltre 25 giurisdizioni del Vecchio Continente, il network internazionale continua a crescere nella regione Asia-Pacifico (APAC), fornendo supporto legale di livello mondiale in mercati chiave tra cui Armenia, Cina, Hong Kong, India, Indonesia, Malesia, Thailandia e Uzbekistan.
«Diventa sempre più importante per noi anche il Medio Oriente – ricorda il managing partner –. È in fase di rilascio la licenza diretta per operare negli Emirati, a Dubai. Siamo presenti anche in Sud e Centro America, operativi in 17 Paesi dove ci posizioniamo come partner legale di fiducia per aziende e investitori che desiderano muoversi in una delle regioni più dinamiche e in rapida evoluzione del mondo. La nostra competenza abbraccia settori chiave come energia, infrastrutture, transazioni aziendali e immobiliare».
La law firm internazionale rappresenta un ibrido che sta diventando un modello: presente in 14 sedi italiane, opera in 100 giurisdizioni in tutto il mondo grazie al lavoro di 2.600 professionisti. L’Africa è il continente del futuro.
di ISIDORO TROVATO
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12 Maggio 2025
Events
EU Flash News – 12 Maggio
L’Europa al fianco di Kyiv: nuovo prestito da 1 miliardo nel Giorno della Memoria
Nel Giorno della Memoria e della Vittoria sul Nazismo, la Commissione europea ha erogato la quarta tranche del prestito straordinario all’Ucraina: 1 miliardo di euro che rafforzano il ruolo dell’UE come primo donatore del Paese dall’inizio dell’invasione russa. Il finanziamento fa parte dell’iniziativa G7 “Extraordinary Revenue Acceleration”, un pacchetto da 45 miliardi complessivi, di cui 18,1 miliardi a carico dell’UE. A oggi, Bruxelles ha già versato 6 miliardi nel 2025 e si prepara ad anticipare ulteriori fondi, anche a sostegno della spesa militare, in vista di futuri negoziati di pace. Il tutto sarà rimborsato con i proventi dei beni russi congelati nell’UE: “Sarà la Russia a pagare per le distruzioni in Ucraina”, ha dichiarato il Commissario Dombrovskis.
Via libera dal Parlamento UE: prorogate le agevolazioni commerciali per l’Ucraina fino al 2028
Il Parlamento europeo ha approvato la proroga delle esenzioni da dazi e quote per le importazioni ucraine, in particolare per acciaio e ferro, misura cruciale per sostenere l’economia di guerra di Kyiv. Con 354 voti favorevoli, gli eurodeputati hanno rinnovato fino al 2028 le misure di liberalizzazione commerciale introdotte nel 2022. Secondo la relatrice Karin Karlsbro, “l’industria siderurgica è la spina dorsale dell’economia ucraina e continua a operare nonostante bombardamenti e mobilitazioni militari”. In parallelo, la Commissione lavora a una soluzione strutturale per garantire stabilità economica duratura nei rapporti commerciali UE-Ucraina.
Investimenti esteri sotto controllo: l’UE rafforza le regole per tutelare sicurezza e sovranità economica
Londra Il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza le nuove norme per lo screening obbligatorio degli investimenti esteri nei settori strategici, come media, infrastrutture dei trasporti e materie prime critiche. Tutti gli Stati membri dovranno valutare i rischi per la sicurezza o l’ordine pubblico, anche nei casi di investimenti indiretti da parte di soggetti extra-UE. La Commissione potrà intervenire direttamente, soprattutto in caso di disaccordo tra Paesi membri, e imporre misure correttive o bloccare operazioni ritenute pericolose.
Il relatore Raphaël Glucksmann ha sottolineato come il nuovo sistema renda lo spazio economico europeo “più sicuro, competitivo e unificato”, proteggendo settori chiave da acquisizioni potenzialmente ostili. Le trattative con il Consiglio sono ora aperte per definire il testo finale della legge, che punta a garantire una vigilanza strategica sugli asset critici dell’UE.
Gas più economico e sicuro: il Parlamento UE approva nuova flessibilità negli stoccaggi
Per contrastare la speculazione estiva e abbassare i prezzi del gas, il Parlamento europeo ha votato a favore (425 sì, 106 no) dell’estensione fino al 2027 del regime di stoccaggio introdotto nel 2022. Cuore della riforma: maggiore flessibilità nel riempimento delle riserve nazionali, con un target ridotto all’83% da raggiungere tra ottobre e dicembre, invece del rigido 90% entro novembre. In caso di crisi di mercato, gli Stati potranno scendere fino al 75%, mantenendo comunque la sicurezza energetica.
Forte il segnale politico contro Mosca: gli eurodeputati chiedono un embargo totale sul gas russo, definendolo “necessario e fattibile”. Il relatore Borys Budka ha sottolineato la necessità di ridurre burocrazia e prezzi, senza esporre l’Europa ai ricatti energetici di Putin.
Auto e CO₂: il Parlamento UE approva più flessibilità per i costruttori fino al 2027
Con 458 voti favorevoli, il Parlamento europeo ha dato il via libera a un intervento mirato sulle norme UE per le emissioni di CO₂ delle auto e dei furgoni nuovi. Per aiutare il settore automobilistico europeo ad affrontare transizione tecnologica e concorrenza globale, i produttori potranno ora calcolare le emissioni medie sul triennio 2025-2027, invece che anno per anno. Questo meccanismo di “media flessibile” consentirà di compensare eventuali sforamenti in un anno con prestazioni migliori negli anni successivi, senza compromettere l’obiettivo di riduzione del 15% delle emissioni rispetto ai livelli del 2021. La misura fa parte del piano industriale UE per sostenere il comparto auto e ha già ricevuto il via libera dal Consiglio.
Lupi: il Parlamento UE riduce il livello di protezione per favorire la convivenza
Con 371 voti a favore, il Parlamento europeo ha approvato la modifica dello status di protezione del lupo, che passa da "strettamente protetto" a "protetto" secondo la Direttiva Habitat, in linea con la Convenzione di Berna. Una scelta mirata a offrire maggiore flessibilità agli Stati membri nella gestione delle popolazioni di lupo, in risposta all’aumento del numero di esemplari e ai conflitti crescenti con attività umane, in particolare l’allevamento. Ogni Paese potrà ora adottare misure adattate al contesto regionale, mantenendo però l’obbligo di garantire uno stato di conservazione favorevole. La norma, già approvata dal Consiglio, entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale UE; gli Stati avranno 18 mesi per adeguarsi.
Kosovo e Serbia: il Parlamento UE chiede riforme più ambiziose per l’adesione all’Unione
Il Parlamento europeo ha approvato due relazioni che analizzano i progressi di Kosovo e Serbia nel cammino verso l’UE. Per entrambi, gli eurodeputati chiedono un’accelerazione delle riforme e la piena attuazione degli accordi di normalizzazione tra Pristina e Belgrado. Per il Kosovo, il Parlamento riconosce progressi su resilienza economica e diritti fondamentali, ma chiede riforme più incisive in giustizia, media, amministrazione pubblica e lotta alla disinformazione, soprattutto da attori esterni come Russia e Cina. Per la Serbia, il quadro è più critico: pesano l’insufficienza delle riforme anticorruzione, la scarsa tutela della libertà di stampa e le interferenze politiche nelle istituzioni. I deputati chiedono indagini trasparenti sul crollo della pensilina a Novi Sad e sulle presunte repressioni contro manifestanti e docenti universitari.
Il messaggio è chiaro: l’integrazione europea si basa sul merito, e non ci saranno scorciatoie.
29 Aprile 2025
Knowledge Management
Client Alert – EUDR Regolamento “Anti-deforestazione”
Le ultime novità sul regolamento “anti-deforestazione” (EUDR, reg. UE 2023/1115): introduzione alle novità introdotte dalla Commissione Europea.
In data 15 aprile 2025, la Commissione europea ha pubblicato alcuni strumenti utili nel percorso di attuazione del Regolamento (UE) 2023/1115 (EUDR) (d’ora in poi “Regolamento”), la cui applicazione è prevista a partire dal 30 dicembre 2025 (20 giugno 2026 per micro e piccole imprese), fornendo, in tal modo, supporto agli Stati membri, agli operatori e ai commercianti coinvolti dal Regolamento.
La documentazione pubblicata dalla Commissione consiste in:
(i) un progetto di regolamento delegato che fornisce chiarimenti e semplificazioni su categorie specifiche di prodotti interessate dal Regolamento;
(ii) due documenti di orientamento, quali, linee guida e FAQ aggiornate che si occupano soprattutto di chiarire alcuni aspetti applicativi e, soprattutto, fornire chiavi interpretative in chiave di semplificazione agli obblighi di due diligence in capo ai soggetti coinvolti dal Regolamento.
La Commissione ha esplicitamente dichiarato che la finalità di tali aggiornamenti è quella di ridurre i costi amministrativi e gli oneri per le imprese, nonché di dissipare alcuni dei numerosi dubbi applicativi e interpretativi che da giugno 2023 – data di pubblicazione del Regolamento – sono stati sollevati a più riprese da operatori economici, associazioni di categoria e Paesi UE ed extra UE.
Al contempo, l’attivismo della Commissione pare confermare la volontà di proseguire nel percorso che porterà all’effettiva applicazione dei nuovi obblighi a partire dal 30 dicembre 2025.
Di seguito si riportano sinteticamente le principali novità emerse.
Le novità emergenti dalle linee guida e dalle FAQ (quarta versione).
Attraverso le nuove linee guida della Commissione Europea e la quarta versione delle FAQ, la Commissione ha ridotto in misura significativa gli oneri richiesti alle imprese interessate, in particolare modo riguardo al numero e alla frequenza della trasmissione delle dichiarazioni di dovuta diligenza.
I punti più rilevanti che si segnalano sono:
- la possibilità anche per le grandi imprese di riutilizzare le dichiarazioni di dovuta diligenza esistenti nel caso in cui le merci, precedentemente esportate dall’UE, siano reimportate;
- nel caso di gruppi di società, potrà essere nominato un rappresentante autorizzato (mandatario) per tutte le imprese facenti capo al gruppo, consentendo così di semplificare le procedure di due-diligence e il processo di redazione e trasmissione delle dichiarazioni;
- per tutte le imprese sarà sufficiente presentare una dichiarazione di dovuta diligenza all’anno anziché per ogni spedizione o lotto immesso sul mercato, salvo che nel corso dell’anno intervengano modifiche rilevanti che impongano una nuova analisi del rischio, riducendo in misura significativo il numero di dichiarazioni che dovranno essere trasmesse;
- tutte le imprese a valle della catena di fornitura, compresele grandi imprese, potranno beneficiare di obblighi semplificati considerato che potranno utilizzare, per le proprie dichiarazioni di dovuta diligenza, i numeri di riferimento delle dichiarazioni trasmesse dai loro fornitori.
Le novità esposte impattano in misura significativa soprattutto sulle grandi imprese, i gruppi e le filiere più complesse, perché consentono significative semplificazioni in relazione al numero di dichiarazioni da produrre e, soprattutto, alle procedure di raccolta, analisi e gestione delle informazioni che precedono la redazione
delle dichiarazioni e che in tali contesti rischiavano, come più volte sottolineato da tante voci, di rendere irragionevolmente complesso il funzionamento dei sistemi aziendali di due-diligence.
Le novità contenute nella proposta di regolamento delegato.
La Commissione ha reso pubblico un progetto di regolamento delegato volto a modificare l’allegato I del Regolamento, il quale riporta le materie prime e i prodotti che ne definiscono l’ambito di applicazione.
Il testo interviene in via chiarificatrice su vari aspetti, con l’obiettivo di assicurare una più semplice individuazione del perimetro applicativo della normativa e quindi, ridurre le ambiguità interpretative.
In particolare, le modifiche proposte:
- introducono accanto ad alcune specifiche voci dell’allegato I del Regolamento, precisazioni volte a chiarirne l’ambito di applicazione;
- restringono e chiariscono il campo di applicazione dell’EUDR rispetto alle materie prime “olio di palma” e “gomma”, subordinando l’applicabilità del regolamento al fatto che il prodotto sia effettivamente realizzato con materie prime interessate dal Regolamento;
- prevedono esclusioni esplicite di alcuni beni non ricompresi dal Regolamento, quali: rifiuti, prodotti usati e di seconda mano, campioni di prodotti e prodotti utilizzati per esami, analisi e test, imballaggi riutilizzabili che proteggono o trasportano un altro prodotto immesso sul mercato, materiali accessori (manuali d’uso, opuscoli…) che accompagnano un altro prodotto e oggetti di corrispondenza.
Si precisa che tale documento è ancora una proposta ed è stato pubblicato al fine di ricevere osservazioni da parte dei soggetti eventualmente interessati; ad oggi, pertanto, non è stata ancora approvata alcuna modifica effettiva all’allegato I del Regolamento; tuttavia, si tratta di una concreta anticipazione di alcune delle modifiche che verosimilmente interverranno a breve.
La nostra squadra dedicata all’EUDR continuerà ad aggiornare periodicamente Clienti e Partner interessati sulle novità che si presenteranno nei mesi che ci separano dal 30 dicembre 2025 al fine di assicurare il nostro supporto nel percorso di adeguamento ai nuovi obblighi.