GA Client Alert - Adottata la Direttiva "Stop the clock"

RINVIO DEGLI OBBLIGHI SU SOSTENIBILITÀ: PUBBLICATA LA DIRETTIVA “STOP THE CLOCK” (2025/794/UE)

Il 16 aprile 2025, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, la Direttiva 2025/794/UE, che contiene la prima procedura di revisione prevista dal c.d. Pacchetto Omnibus I.

Il provvedimento, in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione in GUE, era stato approvato il 14 aprile senza modifiche sia dal Parlamento europeo (con procedura d’urgenza) sia dal Consiglio dell’UE, a testimonianza della volontà politica di garantire maggiore certezza giuridica alle imprese su rendicontazione di sostenibilità e due diligence.

La direttiva approvata, conosciuta anche come Direttiva “stop the clock“, sancisce un rinvio dei termini di recepimento e applicazione di alcuni obblighi individuati da due legislazioni europee:

corpus normativo che si occupa della sostenibilità, degli obblighi di rendicontazione non finanziaria e sancisce l’obbligo di due diligence delle imprese aventi sede nel territorio comunitario.

Nel dettaglio, Parlamento e Consiglio hanno sostenuto la proposta della Commissione di rinviare:

  • due anni l’applicazione degli obblighi di rendicontazione previsti dalla CSRD per le grandi imprese che non hanno ancora avviato la rendicontazione e le PMI quotate.

Conseguentemente, le grandi imprese con più di 250 dipendenti dovranno infatti riferire per la prima volta sulle loro misure sociali e ambientali nel 2028 (invece del 2026), relativamente all’anno finanziario precedente, mentre le piccole e medie imprese quotate dovranno fornire tali informazioni un anno dopo.

  • un anno il termine di recepimento e la prima fase dell’applicazione della CSDDD per le imprese di grandi dimensioni.

I Paesi UE avranno quindi un anno in più del previsto, fino al 26 luglio 2027, per trasporre le norme nella legislazione nazionale. Il rinvio di un anno si applicherà anche alle imprese dell’UE con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato netto superiore a 1,5 miliardi di euro, e alle aziende non UE con un fatturato superiore nell’UE a tale soglia, che dovranno applicare le norme solo dal 2028 (e non dal 2027). La stessa data di applicazione varrà per le aziende EU con oltre 3.000 dipendenti e un fatturato netto superiore a 900 milioni di euro, e le aziende non UE con un fatturato nell’UE superiore a tale soglia.

Da ultimo, il legislatore europeo specifica il dovere in capo ai medesimi Stati Membri di conformarsi alla presente Direttiva entro il 31 dicembre 2025, informandone tempestivamente la Commissione UE.

Da notare che le modifiche hanno riguardato esclusivamente i termini di attuazione, rimane invece invariato il contenuto delle suddette direttive.

Contesto

Nell’ottobre 2024 il Consiglio europeo ha invitato l’insieme delle istituzioni a portare avanti i lavori per rispondere alle sfide individuate nelle relazioni di Enrico Letta (“Much more than a market“) e di Mario Draghi (“The future of European competitiveness“). Nella dichiarazione di Budapest dell’8 novembre 2024 è stato specificamente chiesto di avviare una rivoluzione di semplificazione in modo da garantire un quadro normativo chiaro, semplice e intelligente per le imprese e ridurre drasticamente gli oneri amministrativi, normativi e di informazione, in particolare per le PMI.

Il 26 febbraio 2025, a seguito dell’invito dei leader dell’UE, la Commissione ha presentato due Pacchetti: Omnibus I e Omnibus II, volti a semplificare la legislazione in vigore rispettivamente nei settori della sostenibilità e degli investimenti.

La Commissione ha proposto questi pacchetti omnibus per alleggerire le regole sulla sostenibilità e favorire la competitività delle imprese europee. L’obiettivo è creare un ambiente più favorevole agli investimenti, alla crescita e alla creazione di posti di lavoro di qualità, senza rinunciare agli obiettivi del Green Deal.

In particolare, si vuole ridurre gli oneri amministrativi del 25% (e del 35% per le PMI), rivedendo norme considerate eccessive, sovrapposte o sproporzionate. Le modifiche proposte riguardano direttive chiave come la CSRD, la CSDDD, il CBAM e il regolamento InvestEU. Il tutto è in linea con le raccomandazioni dei rapporti suddetti e la Bussola della Competitività europea.

Links utili per maggiori informazioni

  • Comunicato stampa del Consiglio dell’UE del 14/04/2025: link
  • Comunicato stampa del Parlamento europeo del 03/04/2025: link
  • Q&As sui Pacchetti di semplificazione Omnibus I e II: link

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