La Certificazione della Parità di genere

Nell’ottica di avviare un percorso di cambiamento culturale nelle organizzazioni aziendali al fine di raggiungere la più equa ‘‘parità di genere’’, superando la visione stereotipata dei ruoli, attivando i talenti femminili per stimolare la crescita economica e sociale del Paese, come noto, sono stati numerosi gli interventi normativi volti a riconoscere l’equiparazione dei diritti e maggiori tutele alle donne lavoratrici.

In particolare, tra le novità più rilevanti, la Legge n. 162/2021 (c.d. legge sulla parità salariale), entrata in vigore il 3 dicembre 2021, istituisce, a decorrere dal 1° gennaio 2022, la ‘‘Certificazione della parità di genere’’ (art. 46 bis D. Lgs. n.198/2006), al fine di riconoscere le misure adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in relazione
alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità.

Il Sistema di Certificazione della parità di genere è finalizzato, dunque, a favorire l’adozione di politiche per la parità di genere e per l’empowerment femminile a livello aziendale e quindi di migliorare la possibilità per le donne di accedere al mercato del lavoro, di leadership e di armonizzazione dei tempi vita.

Il 16 marzo 2022 è stato approvato il documento UNI/PdR 125/2022 che costituisce la Prassi di Riferimento contenente le linee guida per l’attuazione delle politiche di parità di genere nelle aziende e un riferimento per la Certificazione del sistema di gestione per la parità di genere delle aziende ai sensi della stessa UNI/PdR 125/2022. Affinché le azioni “di parità di genere” siano efficaci, la prassi di riferimento definisce una serie di indicatori (KPI) in grado di guidare il cambiamento. Per garantire una misurazione del livello di maturità delle singole organizzazioni, sono individuate 6 aree di valutazione:

  1. cultura e strategia
  2. governance
  3. processi HR
  4. opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda
  5. equità remunerativa per genere
  6. tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

Con decreto del 5 aprile 2022, al fine di monitorare il Sistema di Certificazione della parità di genere, è stato istituito, presso il Dipartimento per le pari opportunità, il Tavolo di lavoro permanente sulla certificazione di genere.

La Certificazione di parità di genere può essere richiesta da qualunque tipo di organizzazione, di qualsiasi dimensione e forma giuridica, operante nel settore pubblico o privato.

Anche le piccole e medie imprese e micro imprese non devono ritenersi escluse da tale processo di cambiamento: con i fondi del PNRR, il Dipartimento per le pari opportunità ha disposto dei contributi destinati sia a supportare tali imprese nei servizi di assistenza tecnica e accompagnamento alla Certificazione sia a sostenere i costi di Certificazione.

La richiesta di Certificazione avviene su base volontaria e su richiesta dell’impresa agli organismi di certificazione accreditati presso Accredia (ai sensi del regolamento CE 765/2008) che operano sulla base della prassi UNI/PdR 125:2022.

La validità della Certificazione è pari a tre anni ed è soggetta a monitoraggio annuale.

  • un esonero dal versamento di una percentuale dei complessivi contributi
    previdenziali
    a carico del datore di lavoro. L’esonero è determinato è calcolato sulla
    contribuzione previdenziale complessivamente dovuta dal datore di lavoro, in misura
    non superiore all’ 1% e nel limite massimo di 50.000 euro annui per ciascuna impresa
    (art. 5, commi 1 e 2, Legge n. 162/2021);
  • punteggio premiale per la valutazione, da parte di autorità titolari di fondi europei
    nazionali e regionali, di proposte progettuali ai fini della concessione di aiuti di Stato
    a cofinanziamento degli investimenti sostenuti (art. 5, comma 3, Legge n. 162/2021);
  • la riduzione del 30% della garanzia fideiussoria per la partecipazione alle gare
    pubbliche (art. 93, comma 7, del d.lgs. n. 50/2016, modificato dall’art. 34, comma
    1, DL 36/2022
    );
  • criterio premiale nella valutazione dell’offerta, che le amministrazioni
    aggiudicatrici dovranno indicare nel bando di gara (art. 95, comma 13, del d.lgs. n.
    50/2016, modificato dall’art. 34, comma 2, DL 36/2022).

Grimaldi Alliance, con il suo team di professionisti guidati dall’Equity Partner Avv. Maddalena Boffoli, ha l’expertise necessaria e le migliori competenze per l’attività di consulenza legale a supporto delle aziende per la presentazione della domanda della Certificazione di parità. Nell’ambito delle tematiche ESG (Enviromental, Social & Governance), Grimaldi Alliance, anche in partnership con Società operanti, ad esempio, nel settore della Economia Circolare, assiste le aziende clienti nella redazione del Bilancio di sostenibilità e/o Piani ESG e l’Avv. Maddalena Boffoli, insieme al suo team, in particolare, supporta le società richiedenti la Certificazione di parità, occupandosi delle seguenti attività:

  • preliminare analisi interna sulla attuale situazione aziendale rispetto alle Aree di valutazione UNI/PdR;
  • identificazione degli ambiti di possibile miglioramento con misure adottabili nel breve termine e con proposte di iniziative di maggior complessità (da realizzarsi nel medio termine) per migliorare ulteriormente la situazione aziendale;
  • Supporto consulenziale nelle varie fasi del processo di valutazione della politica di parità di genere aziendale da adottare (che deve essere definita dall’Alta Direzione, in coordinamento con il comitato guida, comunicata all’interno dell’organizzazione ed alle parti interessate, oggetto di formazione e sensibilizzazione al management aziendale, revisionata o confermata periodicamente in fase di revisione sulla base degli accadimenti, dei cambiamenti e dei risultati dei monitoraggi e delle verifiche, coordinata da una figura responsabile, designata dal management e in possesso di competenze organizzative e di genere);
  • Partecipazione nel comitato guida per l’efficace adozione e la continua ed efficace applicazione della politica per la parità di genere (generale e correlate), anche nella progettazione e redazione del Piano Strategico;
  • Monitoraggio con supporto nel pianificare, attuare e documentare un sistema di audit interni indirizzati alla verifica della reale ed efficace applicazione della politica e delle direttive aziendali sulla parità di genere, nonché del rispetto delle istruzioni e procedure definite a tal fine, con partecipazione ai gruppi di verifica (in cui, devono essere presenti anche un avvocato giuslavorista o un consulente del lavoro, purché iscritti da almeno 5 anni al relativo albo professionale);
  • Predisposizione di policy/regolamenti aziendali, che diano evidenza delle modalità adottate e delle iniziative realizzate, per evidenziare l’approccio gestionale inclusivo ed equilibrato praticato in azienda.

Lo Studio si occupa, fra le altre, di riorganizzazioni aziendali, con la predisposizione delle procedure aziendali, determine e/o ordini di servizio, di protocolli, Welfare, dei Codici disciplinari e del Codice Etico anche facenti parte di Modelli Organizzativi, di Accordi di II Livello ed aziendali, di Regolamenti aziendali nelle diverse tematiche attinenti ai temi Social e Governance, dei Verbali di riunione dei Consigli di Amministrazione e relative Delibere, delle Note informative per gli Organi della Società.


Perché ricordiamo che ottenere la Certificazione offre alle aziende un vantaggio competitivo in termini economici e
un miglioramento dell’immagine verso l’esterno, data la crescente sensibilità al tema, in grado di attrarre
investimenti. Per le imprese italiane, la ‘‘Certificazione della parità di genere’’ non è solo un passaggio obbligato per accedere ai fondi pubblici. Può rivelarsi utile per attrarre talenti e investimenti. E per questa via può favorire lo sviluppo di tutto il Paese. La riduzione del gap di genere non rappresenta solo una questione di giustizia sociale, ma è a tutti gli effetti un’esigenza legata allo sviluppo economico e all’innovazione dell’Italia.

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